9 Giugno 2016

Lo sviluppo dell’industria 4.0

Si prevede che, nel medio/lungo periodo, l’industria europea, come emerge da una ricerca di Roland Berger, dovrà, per forza di cose, adeguarsi sempre più alla cosiddetta “digitalizzazione dei processi aziendali” (procedura comunemente sintetizzata nei termini di passaggio dall’analogico al digitale). Questo garantirà alle aziende un aumento del fatturato di oltre 250 miliardi di euro all’anno. Il mancato adeguamento, invece, potrebbe portare ad una perdita ancora più cospicua stimata dagli analisti in circa 600 miliardi di euro.

L’integrazione delle tecnologie informatiche con i processi economici e produttivi è un fenomeno recente che è stato definito “digital inside”, cioè una sorta di fusione tra digitale non digitale. Questa evoluzione è osservabile per esempio nei settori dell’automotive, della domotica e della sanità per rispondere alle mirate richieste dei rispettivi mercati: prodotti sicuri, funzionali e intelligenti.

Un’indagine effettuata dell’Osservatorio del Politecnico di Milano ha preso in considerazione 192 applicazioni di Smart Manufacturing per determinare i processi e le tecnologie già coinvolti nel processo di digitalizzazione. I risultati hanno evidenziato come il settore della produzione sia attualmente quello più digitalizzato, seguono quasi alla pari le fasi relative ai processi logistici, sviluppo di nuovi prodotti e manutenzione.

Di seguito alcuni risultati nel dettaglio:

produzione ⇒ 75 applicazioni

processi logistici ⇒ 27 applicazioni

sviluppo di nuovi prodotti ⇒ 22 applicazioni

manutenzione ⇒ 20 applicazioni

Al momento i settori relativi alla gestione dell’inventario, la pianificazione della produzione e la distribuzione rimangono ancora abbastanza estranei al processo di digitalizzazione.

L’analisi effettuata dimostra come l’Industria 4.0 non avrà solo l’esigenza di nuove infrastrutture ma anche di personale con competenze digitali avanzate. L’Unione Europea prevede che entro il 2020 saranno richiesti 800 mila nuovi professionisti nel settore digitale. Una delle figure più ricercate sarà quella del “digital manufacturing architect”, un soggetto in grado di riqualificare e innovare l’azienda nei suoi processi.

Il rapporto tra fabbrica e prodotto sta cambiando radicalmente. Sempre più spesso lo IoT (Internet of Things) permetterà agli oggetti di comunicare con chi li ha fabbricati, durante tutto il loro ciclo di vita. Ad oggi, le realtà aziendali si basano ancora soprattutto su processi analogici. Un recente sondaggio dimostra come la quasi totalità delle Pmi in Germania abbia incontrato difficoltà nell’approccio alle innovazioni dell’industria 4.0.

Nonostante la materia sia molto complessa da definire e quindi da trattare, il nostro consiglio è di non ignorare i processi digitali che possono coinvolgere la vostra attività per farvi rimanere al passo con le smart factory, sempre più efficienti e competitive!